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delle famiglie de' famoli 255


rustici personali, per gli quali tali vassalli debbon esser stati i primi «vades», ch’erano obbligati nella persona a seguir i loro eroi, ove gli menassero a coltivare i di loro campi (che poi restarono detti i rei, obbligati di seguir i lor attori in giudizio); onde, come «vas» a’ latini, βάς ai greci, cosí «was» e «wassus» restaron a’ feudisti barbari a significare «vassallo». Dappoi dovettero venire i feudi rustici reali, per gli quali i vassalli dovetter essere i primi «praedes» o «mancipes», gli obbligati in roba stabile; e «mancipes», propiamente, restaron detti tali obbligati all’erario, di che piú ragioneremo in appresso.

560Quindi devon altresí incominciare le prime colonie eroiche che noi diciamo «mediterranee», a differenza di altre, le quali vennero appresso, che furono le marittime. Le quali vedremo essere state drappelli di rifuggiti da mare, che si salvarono in altre terre (che nelle Degnitá si son accennate); perché il nome, propiamente, altro non suona che «moltitudine di giornalieri, che coltivano i campi (come tuttavia fanno) per lo vitto diurno». Delle quali due spezie di colonie son istorie quelle due favole: cioè, delle mediterranee, è ’l famoso Ercole gallico, il quale con catene d’oro poetico (cioè del frumento), che gli escono di bocca, incatena per gli orecchi moltitudine d’uomini e gli si mena, dove vuol, dietro; il quale è stato finora preso per simbolo dell’eloquenza: la qual favola nacque ne’ tempi che non sapevano ancora gli eroi articolar la favella, come si è appieno sopra dimostro. Delle colonie marittime è la favola della rete, con la quale Vulcano eroico strascina da mare Venere e Marte plebei (la qual distinzione sará qui appresso generalmente spiegata), e ’l Sole gli scuopre tutti nudi (cioè non vestiti della luce civile, della quale rifulgevan gli eroi, come si è testé detto), e gli dèi (cioè i nobili dell’eroiche cittá, quali si sono sopra spiegati) ne fanno scherno (come fecero i patrizi della povera plebe romana antica).

561E finalmente quindi ebbero gli asili la loro primiera origine. Onde Cadmo con l’asilo fonda Tebe, antichissima cittá della Grecia; — Teseo fonda Atene sull’altare degl’infelici, detti con giusta idea «infelici» gli empi vagabondi, ch’erano privi