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principi eterni de’ feudi 289


degli auspici, come si è detto nelle Degnitá e molto sopra si è ragionato. In séguito di questa divisione, restò al volgo raggiunto perpetuo di «profano»; perché gli eroi, ovvero i nobili, furono i sacerdoti dell’eroiche cittá, come certamente lo furono tra’ romani fin a cent’anni dopo la legge delle XII Tavole, come sopra si è detto; onde i primi popoli, con certa spezie di scomunica, toglievano la cittadinanza, qual fu tra’ romani l’interdetto dell’acqua e fuoco, come appresso si mostrerá. Perciò le prime plebi delle nazioni si tennero per istranieri, come or ora vedremo (e ne restò propietá eterna che non si dá la cittadinanza ad un uomo di diversa religione); e da tal «volgo» restaron detti «vulgo quaesiti» i figliuoli fatti nel chiasso, per ciò che sopra abbiam ragionato, che le plebi nelle prime cittá, perocché non vi avevano la comunanza delle cose sagre o divine, per molti secoli non contrassero matrimoni solenni.

611L’altra divisione fu di «civis» e «hostis». E «hostis» significò «ospite o straniero» e «nimico», perché le prime cittá si composero di eroi e di ricevuti a’ di lor asili (nel qual senso s’hanno a prendere tutti gli ospizi eroici); come, da’ tempi barbari ritornati, agl’italiani restò «oste» per «albergatore» e per gli «alloggiamenti di guerra», e «ostello» dicesi per «albergo». Cosí Paride fu ospite della real casa d’Argo, cioè nimico, che rapiva donzelle nobili argive, rappresentate col carattere d’Elena. Cosí Teseo fu ospite d’Arianna, Giasone di Medea, che poi abbandonano e non vi contraggono matrimoni: ch’erano riputate azioni eroiche, che, co’ sensi nostri presenti, sembrano, come lo sono, azioni d’uomini scellerati. Cosí hassi a difendere la pietá d’Enea, ch’abbandona Didone ch’aveva stuprato (oltre a’ grandissimi benefici che n’avea ricevuti, e la magnanima profferta che quella gli aveva fatto del regno di Cartagine in dote delle sue nozze), per ubbidir a’ fati, i quali, benché fusse straniera anch’essa, gli avevano destinata Lavinia moglie in Italia. Il qual eroico costume serbò Omero nella persona d’Achille, il massimo degli eroi della Grecia, il quale rifiuta qualunque delle tre figliuole ch’Agamennone gli offre in moglie con la regal dote di sette terre ben popolate

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