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310 libro secondo - sezione quinta - capo sesto


643Però ne’ tempi della guerra troiana bisogna che, in quella parte di Grecia dove fu fatta, i greci si dicessero «achivi» (ch’innanzi si erano detti «pelasgi», da Pelasgo, uno degli piú antichi eroi della Grecia, del quale sopra si è ragionato), e che poi tal nome d’«achivi» si fusse andato per tutta Grecia spandendo (che durò fin a’ tempi di Lucio Mummio, all’osservare di Plinio), come indi per tutto il tempo appresso restarono detti «elleni». E sí la propagazione del nome «achivi» vi fece truovare a’ tempi di Omero in quella guerra essersi alleata tutta la Grecia, appunto come il nome di «Germania», al riferire di Tacito, egli ultimamente si sparse per tutta quella gran parte di Europa, la quale cosí rimase appellata dal nome di coloro che, passato il Reno, indi cacciarono i Galli e s’incominciarono a dir «Germani»; e cosí la gloria di tai popoli diffuse tal nome per la Germania, come il romore della guerra troiana sparse il nome d’«achivi» per tutta Grecia. Perché tanto i popoli nella loro prima barbarie intesero leghe, che nemmeno i popoli d’essi re offesi si curavano prender l’armi per vendicargli, come si è osservato del principio della guerra troiana.

644Dalla qual natura di cose umane civili, e non altronde, si può solvere questo maraviglioso problema: come la Spagna, che fu madre di tante che Cicerone acclama fortissime e bellicosíssime nazioni (e Cesare le sperimentò, che ’n tutte l’altre parti del mondo, che tutte vinse, esso combattè per l’imperio: solamente in Ispagna combattè per la sua salvezza); come, diciamo, al fragor di Sagunto (il quale per otto mesi continui fece sudar Annibale, con tutte le fresche intiere forze dell’Affrica, con le quali poi — di quanto scemate e stanche! — poco mancò che, dopo la rotta di Canne, non trionfasse di Roma sopra il di lei medesimo Campidoglio) ed allo strepito di Numanzia (la qual fece tremare la romana gloria, ch’aveva giá di Cartagine trionfato, e pose la mente a partito alla stessa virtú e sapienza di Scipione, trionfatore dell’Affrica), come non uní tutti i suoi popoli in lega per istabilire sulle rive del Tago l’imperio dell’universo, e diede luogo all’infelice elogio che le fa Lucio Floro: che s’accorse delle sue forze dopo esser