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eroismo de’ primi popoli 323


stendiamo dalla cacciata degli re fin alla seconda guerra cartaginese. Bruto che consagra con due suoi figliuoli la sua casa alla libertá; Scevola che, col punire del fuoco la sua destra, la quale non seppe ucciderlo, atterrisce e fuga Porsena, re de’ toscani; Manlio detto «l’imperioso» che, per un felice peccato di militar disciplina, istigatogli da stimoli di valor e di gloria, fa mozzare la testa al suo figliuolo vittorioso; i Curzi che si gittano armati a cavallo nella fossa fatale; i Deci, padre e figliuolo, che si consagrano per la salvezza de’ lor eserciti; i Fabrizi, i Curi, che rifiutano le some d’oro da’ sanniti, le parti offerte de’ regni da Pirro; gli Attili Regoli che vanno a certa crudelissima morte in Cartagine per serbare la santitá romana de’ giuramenti: che pro fecero alla misera ed infelice plebe romana? che per piú angariarla nelle guerre, per piú profondamente sommergerla in mar d’usure, per piú a fondo seppellirla nelle private prigioni de’ nobili, ove gli battevano con le bacchette a spalle nude a guisa di vilissimi schiavi? E chi voleva di un poco sollevarla con una qualche legge frumentaria o agraria, da quest’ordine di eroi, nel tempo di essa romana virtú, egli era accusato e morto come rubello: qual avvenne, per tacer d’altri, a Manlio Capitolino, che aveva serbato il Campidoglio dall’incendio degl’immanissimi Galli senoni; qual in Isparta (la cittá degli eroi di Grecia, come Roma lo fu degli eroi del mondo) il magnanimo re Agide, perché aveva attentato di sgravare la povera plebe di Lacedemone, oppressa dall’usure de’ nobili, con una legge di conto nuovo, e di sollevarla con un’altra testamentaria, come altra volta si è detto, funne fatto strozzare dagli efori: onde, come il valoroso Agide fu il Manlio Capitolino di Sparta, cosí Manlio Capitolino fu l’Agide di Roma, che, per lo solo sospetto di sovvenir alquanto alla povera oppressa plebe romana, fu fatto precipitare giú dal monte Tarpeo. Talché per quest’istesso ch’i nobili de’ primi popoli si tenevano per eroi, ovvero di superior natura a quella de’ lor plebei, come appieno sopra si è dimostrato, facevano tanto malgoverno della povera moltitudine delle nazioni. Perché certamente la storia romana sbalordisce