Pagina:Vico, Giambattista – La scienza nuova seconda, Vol. II, 1928 – BEIC 1964822.djvu/142

Da Wikisource.
136 libro quinto - capo primo


[CAPITOLO SECONDO]

ricorso che fanno le nazioni sopra la natura eterna de’ feudi e quindi il ricorso del diritto romano antico fatto col diritto feudale.

1057A questi succedettero certi tempi eroici, per una certa distinzione ritornata di nature quasi diverse, eroica ed umana; da che esce la cagione di quell’effetto, di che si maraviglia Ottomano, ch’i vassalli rustici in lingua feudale si dicon «homines». Dalla qual voce deve venir l’origine di quelle due voci feudali «hominium» ed «homagium», che significano lo stesso; detto «hominium» quasi «hominis dominium», che Elmodio, all’osservar di Cuiacio, vuole che sia piú elegante che «homagium», detto quasi «hominis agium», menamento dell’uomo o vassallo dove voglia il barone. La qual voce barbara i feudisti eruditi, per lo vicendevole rapporto, con tutta latina eleganza, voltano «obsequium», che dapprima fu una prontezza di seguir l’uomo, ovunque il menasse, a coltivar i suoi terreni, l’eroe. La qual voce «obsequium» contiene eminentemente la fedeltá che si deve dal vassallo al barone: tanto che l’«ossequio» de’ latini significa unitamente e l’omaggio e la fedeltá che si debbono giurare nell’investiture de’ feudi; e l’ossequio appresso i romani antichi non si scompagnava da quella ch’a’ medesimi restò detta «opera militaris», e da’ nostri feudisti si dice «militare servitium», per la quale i plebei romani lunga etá a loro propie spese serviron a’ nobili nelle guerre, come ce n’ha accertato, sopra, essa storia romana. Il qual ossequio con l’opere restò finalmente a’ liberti ovvero affranchiti inverso i loro patroni, il quale aveva incominciato, come sopra osservammo sulla storia romana, da’ tempi che Romolo fondò Roma sopra le clientele, che truovammo protezioni di contadini giornalieri da esso ricevuti al suo asilo, le quali