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dell’etá d’omero 13


raccolte da’ di lui poemi medesimi, e, piú che dall’Iliade, da quello dell’Odissea, che Dionigi Longino stima aver Omero essendo vecchio composto, avvaloriamo l’oppenion di coloro che ’l pongono lontanissimo dalla guerra troiana; il qual tempo corre per lo spazio di quattrocensessant’anni, che vien ad essere circa i tempi di Numa. E pure crediamo di far loro piacere in ciò, che noi poniamo a’ tempi piú a noi vicini, perché dopo i tempi di Numa dicono che Psammetico apri a’ greci l’Egitto, i quali, per infiniti luoghi dell’Odissea particolarmente, avevano da lungo tempo aperto il commerzio nella loro Grecia a’ fenici; delle relazioni de’ quali, niente meno che delle mercatanzie, com’ora gli europei di quelle dell’Indie, eran i popoli greci giá usi di dilettarsi. Laonde convengano queste due cose: e che Omero egli non vide l’Egitto, e che narra tante cose e di Egitto e di Libia, e di Fenicia e dell’Asia, e sopra tutto d’Italia e di Sicilia, per le relazioni ch’i greci avute n’avevano da’ fenici.

804Ma non veggiamo se questi tanti e sí dilicati costumi ben si convengono con quanti e quali selvaggi e fieri egli nello stesso tempo narra de’ suoi eroi, e particolarmente nell’Iliade. Talché,

ne placidis coëant immitia,

sembrano tai poemi essere stati per piú etá e da piú mani lavorati e condotti.

805Cosí, con queste cose qui dette della patria e dell’etá del finora creduto, si avanzano i dubbi per la ricerca del vero Omero.