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226 libro secondo


«mens animi» (onde nacque quella volgar teologia che gli uomini avessero quella mente che Giove avesse lor dato); e sí, rozzamente, intesero quell’altissima veritá metafisica: Dio essere il primo principio della vita spirituale dell’uomo o sia del movimento degli animi, il quale non venga da impressione di corpo.

1297[697] Intesero la generazione con una guisa che non sappiamo se piú propia n’abbiano potuto appresso ritruovar i dotti per ispiegare la sostanzialitá delle forme im metafisica, e ’nsiememente in fisica l’organizzazione di essi corpi formati. Tanto vale un giusto senso sopra ogni affilata riflessione. [CMA3*] La guisa tutta si contiene in questa voce «concipere».Tanto vale un giusto senso sopra ogni affilata riflessione (ch’ora si dee supplire con la platonica circompulsione dell’aria, ch’essi poeti teologi non poterono intendere) di prendere d’ogn’intorno i corpi loro vicini.

1298[699]..... E come naturalmente prima è ’l ritruovare, poi il giudicar delle cose [CMA4] (lo che appieno si è da noi ragionato in una replica ai signori giornalisti d’Italia d’intorno al primo libro De antiquissima italorum sapientia), cosí conveniva alla fanciullezza del mondo.

1299[701] ..... cioè l’irascibile nello stomaco, onde i greci dicevano lo «stomaco» per l’«ira», perocché, spremendovisi i vasi biliari, che vi son nati per la concozione de’ cibi, e diffondendovisi la con concupiscibile, piú di tutt’altro, nel fegato.....

1300[702]..... quantunque spesso falsi nella materia. [CMA4] Ed essa voce «sentenza» ci conferma ch’i pareri uscivano dettati dal cuore: ond’è quella formola latina «ex animi tui sententia».

CAPITOLO QUARTO

1301[705] [CMA3] Ma ora, perché le nienti delle nazioni si son assottigliate col saper volgarmente di lettere, impicciolite col sapere di conto e ragione, e finalmente fatte astrattive con tanti vocaboli astratti, de’ quali oggi abbondano le lingue volgari, per le quali cagioni tutte oggi si pensa con animi riposati; e perché nel capo sono gli organi di due sensi, de’ quali [uno] è ’l piú disciplinabile, come il diffinisce Aristotile, ch’è l’udito, l’altro il piú acre, qual è quello della vista: perciò immaginiamo che l’anima nostra pensi nel capo. Talché, se questi due organi de’ sensi fus-