Pagina:Vico, Giambattista – La scienza nuova seconda, Vol. II, 1928 – BEIC 1964822.djvu/35

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che l’episodio d’una favola, perocché sia lungo, debba ancor esser vile: come, per cagion d’esempio, quelli delle delizie di Rinaldo con Armida nel giardino incantato e del ragionamento che fa il vecchio pastore ad Erminia sono lunghi bensí, ma pertanto non sono vili, perché l’uno è ornato, l’altro è tenue o dilicato, entrambi nobili. Ma ivi Orazio, avendo dato l’avviso a’ poeti tragici di prendersi gli argomenti da’ poemi di Omero, va incontro alla difficultá, ch’in tal guisa essi non sarebbon poeti, perché le favole sarebbero le ritruovate da Omero. Però Orazio risponde loro che le favole epiche d’Omero diverranno favole tragiche propie, se essi staranno sopra questi tre avvisi. De’ quali il primo è: se essi non ne faranno oziose parafrasi, come osserviamo tuttavia uomini leggere l’Orlando furioso o innamorato o altro romanzo in rima a’ vili e larghi cerchi di sfaccendata gente gli dí delle feste, e, recitata ciascuna stanza, spiegarla loro in prosa con piú parole; — il secondo, se non ne saranno fedeli traduttori; — il terzo ed ultimo avviso è: se finalmente non ne saranno servili imitatori, ma, seguitando i costumi ch’Omero attribuisce a’ suoi eroi, eglino da tali stessi costumi faranno uscire altri sentimenti, altri parlari, altre azioni conformi, e sí circa i medesimi subietti saranno altri poeti da Omero. Cosí nella stess’Arte lo stesso Orazio chiama «poeta ciclico» un poeta triviale e da fiera. Sí fatti autori ordinariamente si leggono detti κύκλιοι ed ἐγκύκλιοι e la loro raccolta ne fu detta κύκλος ἐπικός, κύκλια ἔπη, ποίημα ἐγκύκλικον e senz’aggiunta alcuna, talora κύκλος, come osserva Gerardo Langbenio nella sua prefazione a Dionigi Longino. Talché di questa maniera può essere ch’Esiodo, il quale contiene tutte favole di dèi, egli fusse stato innanzi d’Omero.

XVIII

857Per questa ragione lo stesso è da dirsi d’Ippocrate, il quale lasciò molte e grandi opere scritte non giá in verso ma in prosa, che perciò naturalmente non si potevano conservar a memoria: ond’egli è da porsi circa i tempi d’Erodoto.