Pagina:Vico, Giambattista – Le orazioni inaugurali, il De Italorum sapientia e le polemiche, 1914 – BEIC 1965567.djvu/227

Da Wikisource.

dell’esistenza. L’essenza noi pruovammo esser materia metafísica, cioè virtú. Dunque può ciascun per sé trarne le conseguenze: la sostanza è virtú; gli attributi sono esistenza ed atti della virtú. E qui non posso non notare che con impropri vocaboli Renato parla, ove medita: «Io penso, dunque sono». Avrebbe dovuto dire: «Io penso, dunque esisto»; e, presa questa voce nel significato che ci dá la sua saggia origine, avrebbe fatto piú brieve cammino, quando dalla sua esistenza vuol pervenire all’essenza, cosi: «Io penso, dunque ci sono». Quel «ci» gli avrebbe destato immediatamente questa idea: «Dunque vi ha cosa che mi sostiene, che è la sostanza; la sostanza porta seco l’idea di sostenere, non di essere sostenuta; dunque è da sé; dunque è eterna ed infinita; dunque la mia essenza è Iddio che sostiene il mio pensiero». Tanto importano i parlari, de’ quali sieno stati autori i sapienti uomini, che ci fan risparmiare lunghe serie di raziocini. E per queste istesse ragioni egli è da notarsi ancora, quando dall’esistenza sua vuole inferire Resistenza di Dio. Impropriamente esplica la sua pietá; perché da ciò, che io esisto, Dio non esiste, ma è: e per li nostri ragionati principi di metafisica Resistenza mia si truova falsa, quando si è pervenuto da quella a Dio: perché ella non è in Dio, a ragione che Resistenza delle create cose è essenza in Dio. Iddio non ci è, ma è; perché sostiene, mantiene, contiene tutto; da lui tutto esce, in lui tutto ritorna. Questa è la ricerca che, per soddisfarvi, ho fatto delle moltissime cose che a voi sembrano aver bisogno di pruova. Non so vedere le altre: priegovi a farmene accorto, ma insiememente a considerare queste tre cose: 1. che per «vera cagione» intendo quella che per produrre l’effetto non ha di altra bisogno; 2. che la guisa, onde ciascuna cosa si forma, si ha a ripetere onde furono mossi gli elementi da prima e da tutte le parti dell’universo; 3. che la virtú è lo sforzo del tutto, col quale manda fuori e sostiene ogni cosa particolare. Veda non le vostre difficultá tutte si possano sciogliere, con farsi da capo ad una o a tutte e tre queste definizioni, e poi le mi scriva. E divotamente vi riverisco.