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IX

DI LUIGI DI GHEMMINGEN (0

AL PADRE TOMMASO ALFANI W Intorno ad alcuni punti della Sinopsi.

Il disegno del libro del signore Vico mi ha fatto molto piacere, perché propone molte cose belle e curiose. Ma è difficile di ragionare sopra un disegno, quando le prove non sono messe appresso, e molto piú intorno una materia che l’autore deve aver meditato meglio che qualsisia altro. Di modo che, piú tosto per contentarla che per altro, le voglio dire quanto mi è venuto in mente leggendolo.

Primieramente sto curioso di vedere come l’autore, trattando della ragione umana corrotta, la possa connettere con la moral cristiana, a far quella principio di questa (3).

Se Iddio sia il fine della virtú, che vuol dire se sia il sommo bene, è stato contrastato in Germania dal signor Cristiano Tomasio, il quale dice che la tranquillitá dell’animo sia il sommo bene; ma questa tranquillitá non si trova che con Dio e in Dio, e desidero che l’autore il dimostri (4).

Ulrico Ubero nelle sue prelezioni delle Instituzioni ha mo li) Hic nobili genere baro westphalus heic Neapoli multam sacrae doctrinae et linguarum eruditionis famam reliqnit; cuius hasce literas paucis ante diebus, dum priores epistolas typis darem, per eam occasionem clarus Alphanus mihi legendas exhibuit. Quapropter cura rogavi ut meo nomine salutaret et gratias maximas ageret quod Synopsim sua censura cohonestarit [V.].

(2) Ad reverendum Thomam Alphanuin e sacra Praedicatorum familia, virum eruditissimum, qui riuuc adornat collectionem Conciliorum, qaae ab primis usque Ecciesiae temporibus in Regno neapolitano sunt habita; opus ecclesiasticae doctrinae luceni quamplurimam allaturum [V.].

(3) Demonstratur libro 1 [De uno] a capite x usque ad caput xuii, et libro 11, parte 1 [De constantia philosophiae ], capile iv et capitibus ix, x, xi, xn, xui, xtv et xvi [V.].

(4) Demonstratur tota ferme 1 parte libri n [V.].