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XVIII

AL PADRE GIACCO Manda il De constanlia iurisprudenlis.

Mando tutto altiero e poco men che baldanzoso a Vostra Paternitá reverendissima il secondo libro, perché sopra degli altri, onde si pregia, il mando ornato del vostro gravissimo giudizio, col quale Ella parlò di tutta l’opera come giá compiuta sopra tutto il suo dissegno; perché con quel suo altissimo intendimento giá avvisava ne’ principi del primo, come ne’ semi i frutti, contenersi i corollari di questo secondo. Gl’ingegni corti o limitati ne dubbitavano, e la piú parte tenevan per certissimo che io a mezzo il corso mancassi. Spero in Dio (e ne avrò di questa sua divina grazia manifestissimo segno dal vostro temuto giudizio) di aver io complito ed al mio debito ed alla vostra mallevadoria, con la quale Ella assicurò il pubblico de’ letterati, con avvalorar me a soddisfare al mio debito. Io tanto anzioso ne attendo i riscontri quanto bramoso vivo dell’onore de’ suoi pregiati comandi; e mi rassegno, ecc.

Napoli, 9 settembre 1721.

XIX

DI BIAGIO GAROFALO

Ringrazia per l’invio del libro anzidetto.

Il dottissimo libro, che Vostra Signoria illustrissima mi ha fatto capitare nelle mani per mezzo di mio nipote, mi è stato assai caro, perché, oltre l’onore eli’ Ella mi ha voluto dispensare con questo suo pregiatissimo dono, si è compiaciuta altresi darmi l’occasione di approfittarmi in poco tempo di tante belle e nuove idee di somma sapienza. Per quanto ho potuto osservare in due giorni da che 1’ ho ricevuto, vi veggo per dentro