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a Vostra Signoria illustrissima come ad esso signor marchese, come ora v’aggiungo quelli al padre predicatore. E con ogni rispetto mi raffermo, ecc.

Napoli, 5 giugno 1730.

LVII

DEL PADRE DOMENICO LODOVICO Ringrazia per il dono della seconda Scienza nuova.

Ecco a’ piè del suo riveritissimo signor don Giambattista Vico umilmente inchinato Domenico Lodovico, suo servo, il quale, benché tra gl’ infimi, è stato nondimeno tra’ primi onorato col favore della bell’opera nuovamente ristampata. Egli non potè subito rendergliene le grazie dovute: supplisce oggi, senza pregiudizio però dell’obbligazione di conservarle perpetue. Intanto supplica la bontá del signor Giambattista di gradir questo piccolo segno del suo animo ossequioso, mentre si ardisce di presentarli, con confidenza d’amico piú che con rispetto da servo, un po’ di vino della nostra cantina e di pane del nostro forno, sicuro che non saran discare coteste cosucce, comeché semplici, quando né pure il bambin Giesú rifiuta le rozze offerte de’ rustici pastorelli.

In quanto all’opera, di cui ha giá divorata la spiegazion della dipintura, non dice altro se non che nella simbolica tavola vicino all’A. B. C. potrebbe dipingersi un piccol nano in atteggiamento di chi rimirando ammuta, come quel montanaro di Dante; indi a dichiarar chi sia il personaggio dipinto e che si faccia, scriverci sotto il nome con significante dieresi, a questo modo: Lodo-Vico.

Nunziatella, 24 decembre 1730.