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degli elementi 129

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I giganti furon in natura di vasti corpi, quali in piedi dell’America, nel paese detto «de los Patacones», dicono viaggiatori essersi truovati goffi e fìerissimi. E lasciate le vane o sconce o false ragioni che ne hanno arrecato i filosofi, raccolte e seguite da Cassanione, De gigantibus1, se n’arrecano le cagioni, parte fisiche e parte morali, osservate da Giulio Cesare2 e Cornelio Tacito3 ove narrano della gigantesca statura degli antichi Germani, e da noi considerate, si compongono sulla ferina educazion de’ fanciulli.

xxvii

La storia greca, dalla qual abbiamo tutto ciò ch’abbiamo (dalla romana in fuori) di tutte l’altre antichità gentilesche, ella dal Diluvio e da’ giganti prende i principii.

Queste due Degnità mettono in comparsa tutto il primo gener umano diviso in due spezie: una di giganti, altra d’uomini di giusta corporatura; quelli gentili, questi Ebrei (la qual differenza non può essere nata altronde che dalla ferina educazione di quelli e dall’umana di questi); e ’n conseguenza, che gli Ebrei ebbero (a)4 altra origine da quella c’hanno avuto tutti i gentili.



  1. De gigantibus eorumque reliquiis ac de his hominibus qui prodigiosis viribus ad Gigantùm naturam proximi videntur accedere, ubi etium Ioan. Goropii error perstringitur qui in sua «Gigantomachia» nulla Gigantum corpora tanta quanta dicuntur fuisse affirmat, A. Ioan. Cassanione Monostroliensi (Spiræ Typis Bernardi Albini, An. CIƆ.IƆ.LXXXVII).
  2. B. G., IV, 1, ove si parla dell'«immanis corporis magnitudo» degli Svevi; e VI, 21, ove si ricorda che i Germani ritenevano che la prolungata impubertà conferisse all’alta statura.
  3. De mor. Germ., 4, ove si accenna ai «magna corpora» dei Germani; e 18, ove si osserva che essi «nudi ac sordidi, in hos artus, in hæc corpora quæ miramur excrescunt».
  4. (a) origini illuminate dal vero Dio, certamente più antiche di quante n’ebbero tutti i gentili.