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174 LIBRO PRrMO — SKZIONE TERZA

costumi eterni ed universali per tre primi principii di questa Scienza.

Né ci accusino di falso il primo i moderni viaggiatori, i quali narrano che popoli del Brasile, di Cafra ed altre nazioni del mondo nuovo ^ fé Antonio Ax’naldo crede lo stesso degli abitatori dell’isole chiamate Antille ^ j, che vivano in società senza alcuna cognizione di Dio; da’ quali forse persuaso, Bayle afferma nel Trattato delle comete che possano i popoli senza lume di Dio vivere con giustizia 3; che tanto non osò affermare Polibio, al cui detto da taluni s’acclama: che «se fussero al mondo filosofi, che ’n forza della ragione non delle leggi vivessero con giustizia, al mondo non sarebber uopo religioni» ’^. — Queste sono novelle di viaggiatori che proccurano smaltimento a’ lor hbri con mostruosi ragguagli. Certamente Andrea Rudigero nella sua Fisica magnificamente intitolata «divina», che vuole che sia l’unica via di mezzo tra l’ateismo e la superstizione, egli da’ censori dell’università di Genevra (nella qual repubblica, come libera popolare, dee essere alquanto più di libertà nello scrivere ) è di tal sentimento gravemente notato che «’1 dica con troppo di sicurezza» ^^ ch’è lo stesso dire che con non poco d’audacia.

1 n V. attinge all’opera del Bayle, cit. più sotto, § 88 (IV, pp. 119-123): ■’■ Examen de ce que le pére Thomassin remarque sur la grossièreté des nations athées»; in cui si parla dei Cafri, degli Irocchesi, dei Canadesi e degli abitanti delle isole Mariane, citandosi il Dapper, Description de l’Afrique (Amsterdam, 1688) e il p. Le GOBIER, Histoire des lles Marianes.

2 «Tous ceux qui nous ont donne l’histoire des Antilles demeurent d’accora qu’avant qu’elles eùssent esté decouvertes par les Chrestiens, tous les habitans de ces isles estoient dans une profonde ignorance de Dieu», ecc. — Anche questo passo della Quatrième dénonciation de la nouvelle hérésie du peché philosophique, qui contieni la réponse à la troisième lettre des pères jésuites (in (Euv.res de messirc Axtoine Arxauld, docteur de la maison et société de Sorbonne, voi. XXXI, A Paris, Chez Sigismonde d’Arnay et Comp., MDCCLXXX, p. 274), il V. trovò nell’op. del Bayle qui sotto cit., IV, p. 167.

^ Pensées diverses écrites à un docteur de Sorbonne à l’occasion de la coinète qui parut au mois de déceinbre 1680: e Continuation des pensées, ecc., ou Réponse à plusieurs difficultez que Mr.*** a proposées à V Auteur, Nouvelle édition corrig«^e (A Rotterdam, Chez les héritiers de Reincrs Léers, MDCCXXl, 4 voli, in-16).

  • Si veda p. 132, n. 1. Anche il passo di Polibio qui cit. è ricordato dal Bayle,

op. cit., Ili, p. 557 8g.

’ Andreae RiJDiOERi, Phil. et. Med. D., Physica divina, Recta via, Eademqttp inter auperstitionem et atheismum media, ad utramque hominis fcìicilatem, naiaralem atque moralem, ducens. In prcefatione respondetur ubivctionibus professoris