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xlvi introduzione dell'editore

reca la data del 10 gennaio 1744, ossia del tredicesimo giorno innanzi alla morte del Vico). L’argomento più convincente a sostegno di codesta supposizione è per l’appunto la perfetta conformità della stampa col manoscritto; conformità che non si sarebbe di certo avuta se le bozze fossero passati sotto gli occhi di Giambattista Vico. Giacchè l’altro fatto, che pur si potrebbe addurre, della quasi completa amnesia sofferta dal filosofo napoletano negli ultimi quattordici mesi della sua vita1, fa fede fino a un certo punto; poiché chi, ciò non ostante, riusciva a scrivere nel decembre 1742 un sonetto e a mandarne fuori un altro nel corso del 17432, avrebbe potuto pur attendere, nei momenti di lucido intervallo, alla stampa d’un libro che gli stava tanto a cuore. Che anzi da un documento venuto testé in luce parrebbe che il Vico desse, proprio verso gli ultimi del 1743, precise istruzioni per l’incisione del suo ritratto, che é premesso a quell’edizione3. A ogni



  1. Villarosa, Aggiunta all'Autobiografia, ediz. Croce, pp. 81-2.
  2. Ossia il sonetto in lode dell’Immacolata Concezione, recitato [dal V. stesso?] nella chiesa di S. Maria della Verità l’S dee. 1742 (cfr. la mia appendice al Croce, Suppl.2, p. 56), e l’altro in occasione della morte di Orazio Pacifico, avvenuta nel 1743 (ivi, p. 65).
  3. È un pezzetto di carta, di cui è indubbia l’autografia, sul quale da una parte è scritto: «Nel cartoccio sopra il ritratto s’intagli il nome dell’autore così: Nella banda destra: «Ioh. Babtista (sic) Vicus»; nella banda sinistra: «Annos natus lxxiv». La base dal pittore è stata terminata nel lato destro alla maniera capricciosa moderna, nel sinistro alla maniera soda antica. L’elezione sia a piacere del signore intagliatore del rame». Dall’altra parte il V. trascrisse i distici del Lodovico e del Sostegni, che noi riproduciamo sotto il ritratto premesso alla presente edizione (cfr. Suppl.2, p. 39). — Ora quale è la data di questo documento? Calcolando sulla vera data di nascita del V. (13 giugno 1768), il suo settantesimoquarto anno di età sarebbe cominciato il 14 giugno 1741 e compiuto il 13 giugno 1742. Senonchè il Vico nell'Autobiografia posticipa (e pare in buona fede)