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villa sessa rodolfo a cremella

sulla fronte di levante con un portico a terreno per carrozza, ed un ultimo corpo avanzato sulla fronte di tramontana.

Sopra un corpo di ceppo rustico di Trezzo, nel quale sono aperte le finestre del sotterraneo e che col suo coronamento segna il livello del piano terreno rialzato, si eleva l'edifizio a bozze grosse e rustiche fino al primo piano, ed a bozze piatte dal parapetto del primo piano sino al sotto gronda, dove si sviluppa una forte fascia a grafito con disegno di draghi rampanti.

Fra il piano terreno ed il primo piano, a livello di questo, corre una cornice sagomata con dentelli in pietra bianca di Trento ed un altra fascia minore della medesima pietra corre all'altezza del parapetto del primo piano.

salone. La gronda portata da una robusta sagoma a dentelli in ceppo di Trezzo e in legno larice con mensoloni intagliati.

Le finestre rettangolari del piano terreno e le arcuate del primo piano sono in marmo di Trento. E dello stesso marmo è fatto per la maggior parte il portico di carrozza come pure è fatto in bianco di Trento l'arco a terreno, che serve di ingresso alla parte di ponente.

Con la nota del Trento si è voluto evitare l'uniformità di tono, poco consentanea all'indole dell'edificio, in istile fiorentino del cinquecento.

Invece è scolpita tutta in pietra di Rezzato la loggetta con tre archi di fronte ed uno nel risvolto; sull'angolo si eleva una statua di S. Anna, oera squisita del prof. Ludovico Poglighi.

Sull'ingresso, all'alto della fronte di ponente, leggesi:

Familiae amicisque dicata et ludis jucundis.


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