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primi principî del partiraento e dell’armonia. Compose allora alcune sonate e sinfonie, una messa e cantici sacri. Fu visto spesso solitario, lagrimoso di scoramenti sconosciuti, compassionare i miseri. Il vecchio mio padre, compagno a lui nella scuola elementare, lo ricordava esile e biondo, vaghissimo d’aspetto, salito su di una panca dirigere l’esecuzione di un Tantum ergo, nella chiesa dei Gesuiti.

Così nelle domestiche mura, risuonanti di armonie, adorato dai genitori e dai fratelli, amato dai conoscenti, stimato dai cittadini, che ne presagivano la fama, spuntavano i tenui raggi che dovevano produrre tanto fulgore.


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Era Intendente della Provincia di Catania al 1819 il Duca di Sammartino, e presiedevano al governo della città uomini che ai veraci sentimenti di patria univano sollecite cure alle arti del bello. Consapevoli che così lusinghiere promesse avrebbero potuto certamente svanire chiuse in un breve e disadatto spazio, ottennero al gio-