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Pagina:Vita Nova.djvu/33

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Lo viso mostra lo color del core,
     Che tramortendo ovunque poi s'appoja,
     E per l’ebbrietà del gran tremore
     Le pietre par che gridin: moja, moja1
Peccato face chi allora mi 259[259 vide B.P.RA.S.] vede
     Se alma sbigottita non conforta
     Sol dimostrando che di me li 260[260 doglia B.P.RA.S.] doia2
261[261 Per la pietà che'l vostro gabbo uccide B.P.S.occide RA.] Per la pièta (chè vostro gabbo avvede)3
     La qual si cria nella vista morta .
     Degli occhi ch'hanno di lor morte 262[262 voglia B.P.RA.S.] voia.4 *

* Questo Sonetto si divide in due parti. Nella prima dico la cagione, perchè non mi 263[263 attentodiandare presso di BP.] tegno5 di gire presso a questa donna; nella seconda dico quello che 264[264 m’avviene B.P.] diviene per andare presso di lei, e comincia questa parte quivi: E quando io vi son presso. E anche si divide questa seconda parte 265[265 in cinque secondo cinque divise narrazioni B.diverse narrazioni P..] in cinque diverse variazioni: che nella prima dico quello che Amore consigliato dalla ragione mi dice quando le son presso: nella seconda 266[266 dico B.P.] manifesto lo stato del core per esempio del viso: nella terza dico siccome ogni sicurtade mi vien meno: nella quarta dico che pecca quegli che non 267[267 ha B.P.] mostra pietà 268[268 di me acciocché mi sarebbe alcun conforto B.P.] di me: nell'ultima dico perché altri dovrebbe aver pietà per la pietosa vista

  1. Nel n. cod. questo verso si trova supplito in marg.
  2. Nel n. cod. questo verso si trova supplito in marg.
  3. Nel n. cod. uccide in marg. La lezione del testo è incontrastabilmente da preferirsi.
  4. Per essere fedeli al n. cod. diamo qui la lezione originale di questo componimento:

    Ciò che m'incontra ne la mente more,
         Quando vegno a veder voi, bella gioia:
         E quando io vi son presso sento Amore
         Che dice: fuggi o, se’l partir le noia.
    Lo viso mostra lo color del core,
         Che tramortendo ovunque poi s'appoia :
         E per l'ebbrietà del gran tremore
         Peccato face chi allor mi vede
         Se l'alma sbigottita non conforta
         Per la pietà (che vostro gabbo avvede)
         La qual si cria ne la vista morta
         Delli occhi c'hanno di lor morte voia.

  5. Assai meglio tegno che non attento, essendo questo in contraddizione con ciò che si legge nel testo.