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pentolaccia. 199

lui ci masticava così bene che aveva messo pancia, come un galantuomo, e pareva un canonico; per questo la gente lo chiamava «Pentolaccia» perchè ci aveva la pentola al fuoco tutti i giorni, chè gliela manteneva sua moglie Venera con don Liborio.

Egli aveva voluto sposare la Venera per forza, sebbene non ci avesse nè re nè regno, e anche lui dovesse far capitale sulle sue braccia per buscarsi il pane. Invano sua madre, poveretta, gli andava dicendo: — Lascia star la Venera, che non fa per te; porta la mantellina a mezza testa, e fa vedere il piede quando va per la strada. — I vecchi ne sanno più di noi, e bisogno ascoltarli pel nostro meglio.

Ma lui ci aveva sempre pel capo quella scarpetta e quegli occhi ladri che cercavano il marito fuori della mantellina; perciò se la prese senza volere udir altro, e la madre uscì di casa dopo trent’anni che c’era stata, perchè suocera e nuora insieme ci stanno proprio come due mule selvaggie alla stessa mangiatoia. La nuora, con quel suo bocchino melato, tanto disse e tanto fece che la povera vecchia