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54 | jeli il pastore. |
con un nitrito doloroso, come avesse avuto la parola, povera bestia!
— Oh! mamma mia! andavano gridando Jeli e il ragazzo. Oh! che disgrazia, mamma mia!
I viandanti che andavano alla festa, e sentivano piangere a quel modo in mezzo al buio, domandavano cosa avessero perso; e poi, come sapevano di che si trattava, andavano per la loro strada.
Lo stellato rimaneva immobile dove era caduto, colle zampe in aria, e mentre Jeli l’andava tastando per ogni dove, piangendo e parlandogli quasi avesse potuto farsi intendere, la povera bestia rizzava il collo penosamente, e voltava la testa verso di lui e allora si udiva l’anelito rotto dallo spasimo.
— Qualche cosa si sarà rotto! piagnucolava Jeli, disperato di non poter vedere nulla pel buio; e il puledro inerte come un sasso lasciava ricadere il capo di peso. Alfio rimasto sulla strada a custodia del branco, s’era rasserenato per il primo e aveva tirato fuori il pane dalla sacca. Ora il