Pagina:Vita del glorioso martire s. Secondo (1823).djvu/12

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disse a Secondo, che ritornerebbe in Asti cristiano, ed ivi riceverebbe la palma del Martirio. Incamminatosi poscia con Saprizio verso Tortona, raccontano gli Atti, che una Colomba si posò sul capo a Secondo, e che nel passare i due fiumi Tanaro, e Bormida udì la voce d’un Angelo, che gli facea coraggio a credere in Cristo. Attonito restò Saprizio di questo evento, e credendosi d’aver concepito qualche fantasma, non potè a meno di rivolgersi a Secondo, e interrogarlo quai discorsi egli facesse, e con chi se la ragionasse, se era realtà, o immaginazione la sua, essendogli sembrato nel passare le acque del Tanaro, e Bormida d’aver udite certe voci incognite: da quel che mi pare, disse Saprizio, sono sentimenti di corrispondenza, convien che tu sii amante, la tua età me lo persuade, la distrazione dell’animo, e gli occhi tuoi me lo palesano; e così fra la perplessità della sua accecata ignoranza confuso, ed attonito rimanendo, potè bensì a