Pagina:Vita del glorioso martire s. Secondo (1823).djvu/23

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non sapea perciò capire, come avesse potuto Secondo in sì breve tempo allontanare dal cuore i primi sentimenti del suo culto coll’attaccarsi sì forte alle nuove opinioni d’uno non ancora conosciuto cristianesimo. Vedea essere Secondo di una tale costituzione d’affetti ornato, che traeva ogni lingua alle sue lodi, ed encomj, e che Asti avea superata se stessa nel produrre gloriosamente alla luce un Figliuolo di doti così cospicue; che però gli suggeriva l’amore di se stesso, che per tante cagioni era d’uopo guidare un simile affare con grande accuratezza, e per non tirarsi l’indignazione di molti, che per qualche attinenza potevano sostenere le parti di Secondo. Ma prevalse finalmente in lui la dannata politica, che gli suggeriva, che, per non privarsi del posto, e per non perdere la grazia d’Adriano, era necessario sagrificare a’ suoi Numi fallaci quella vittima innocente, e che castigando Secondo veniva ad ismorzare l’incendio, che potea col tempo accendere un gran fuoco nel paganesimo.