Pagina:Vita di Cecilia De' Vecchi.djvu/18

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che oltre il pregio d’esser l’unica ed inevitabile, ebbe quello di una direi quasi inimitabile, ma certo ammirabilissima pacatezza, e sommissione inalterabile, e che sente di quei prodigj d’obedienza, che rari ammiriamo in quei provetti e rinomati eroi claustrali, che la Chiesa onora sugli altari. Ma non finisce quì il bello di quella battagliuola, in cui parve Cecilia vittoriosa, ma ferita. Il fatto si è che l’ava Tomini presso la quale era allora a pranzo la virtuosa nipote, le soggiunse: cosa era questa novità? si meravigliava come non sapesse superarsi in cosa di sì poco momento: si sovvenisse che Gesù in agonìa dovette bevere ed assaggiare del fiele. Volea di più soggiungere; ma non bisognò, perchè Cecilia intenerita al nome di Gesù in agonìa: sì signora, la mangerò tutta volentieri, disse; e subito giuliva si mise a mangiare francamente. Mangiava, e lagrimava, e rideva; le