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Pagina:Vita di Cecilia De' Vecchi.djvu/31

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chi appartiene al suo cuore: questi, il quale come era nemico della zotica melensaggine, e di un certo carattere incolto, non eguale al lustro del proprio stato, così lo era di quella bizzarria leggera, che senza fondo di vera virtù mette tutto il lustro in una inutile spiritosa brillanterìa donnesca, figlia per lo più o di poco intendimento, o di viziosa educazione, o di temperamento di difficile riuscita, e certo non adattata al genio di un uomo saggio, discreto, e ragionatore; e avendo dal grido universale sentito farsi elogj del carattere della nostra Cecilia, e come bella (era la sua bellezza sul gusto delle più belle immagini che si vedano di Maria Vergine), e come gratissima, e come quieta e tranquilla, e come virtuosa, e piena di talento e di spirito, e come colta, e nemica delle leggerezze, e come non mancante di quegli ornamenti, che ad una giovine del suo rango erano convenevoli,