Pagina:Vita di Dante, Petrarca e Boccaccio.djvu/167

Da Wikisource.

i5>

Aveurfo dunque trattato fin qui della origine, e del progrèsso dei suoi •studi , rimane a dira un che su la forma , e disposizion del corpo, e su i privati costumi di lui (ri). Di corpo essere stato piugue, raccontasi; alto nella persona;'di viso ro- tondo ; ilare, gioviale nello aspetto; si piacevole, e gentile nel conversare , che favellando , somma urbanità appalesava. Quasi di presso all' età matura si diede a vedere alquanto meno inchinevole agli amori (ni). Mia povertà però si querelava molto, che per essa la facil carriera dei suoi studi veniva ad impedirsi , dalla quale alcerlo*, com'ei deside- rava , volto in basso , do Vea poi al colmo uscire, proyata spesso per se. stesso quella satirica senten- zi , che di leggieri non possono poggiare in alto coloro, alle cui viriti scarsità di beni rilutta. Per- tanto j molti impedimenti della povertà alla sua gloria , e la stessa inopia non valendo a schivare, colle fatiche e di giorno,, e di notte,' che per lui si potessero maggiori , o a vincerla , o sminuirla almeno efficacemente adoperassi f>///J.-Onde molti volumi di propria mano trascrisse; perchè al gran- de desiderio di leggere , di che ardeva , pel non interrotto copiar di codipi in. parte satisfacesse ; e però le opere di mólti 'per lui furono trascritte. Te- stimonio ne fa quella insigne Biblioteca, che Nic- colò Niccoli , uomo sommamente erudito , a pro- pie spese, come dicesi, edificò molti anni dopo la morte del Boccaccio nella Basilica di S. Agostino; dove poi tutt' i poeti trascritti > una coli'egre^U*