Pagina:Vita di Dante.djvu/103

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a scacchi, e disturbatone da un fanciullo, si alzava a batterlo, e n’aveva poi il lembo della gonnella inchiodato alla panca per vendetta; e fa le meraviglie poi di tal malizia centra "colui che forse in Firenze suo pari non avea". Così rimaneva Guido nella memoria e nelle tradizioni della sua città, e in quelle novelle antiche che sono alla storia fiorentina di quei tempi poco meno che le tante memorie private alla storia di Francia sotto a Ludovico XIV od a Napoleone. Quanto poi a quell’accusa data a Guido d’Epicureo, allora poco diversa da miscredente, assai ed anche troppo ne fu disputato tra’ moderni; non rimanendo documenti da deciderne, se non volesse prendersi come testimonianza a prò di Guido un pellegrinaggio ch’ei fece a San Jacopo di Gallizia. Ma avendo egli probabilmente al ritorno, preso amore a quella Mandetta che ei celebra nelle sue poesie, "se questo » (osserva il buon Tiraboschi) fu l’unico frutto che dal suo pellegrinaggio ei raccolse, meglio avrebbe fatto a starsene in sua casa".