Pagina:Vita di Dante.djvu/144

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vie, con due figliuoli suoi, Gaddo ed Uguccione, e con tre nipoti, Ugolino detto il Brigata ed Arrigo, ambi figliuoli di Guelfo altro figliuol suo e d’Elena di Svevia figlia di Enzo re di Sardegna (tanto era lo splendore e la potenza de’ Gherardeschi ), ed Anselmuccio figlio di Lotto, altro figliuol suo prigione in Genova dopo la Meloria. Bimase quindi l’Arcivescovo capo del Comune con titolo di podestà per cinque mesi; passati i quali rassegnò 1’ufficio a Gualtieri di Branforte, e questi a Guido da Montefeltro, un potente signor Ghibellino di Bomagna, cacciatone da’ Guelfi, ed allora a confino in Asti. Giunto appena con ira di fuoruscitoli nuovo podestà, subito, addi 12 marzo 1289, fu chiavato l’uscio di sotto, e gittata in Arno la chiave dell’orribil torre, entro la quale giacevano da nove mesi il vecchio e i cinque giovani. E così morivano essi poi un’orribile e ignota morte di fame. "Di questa crudeltà furono i Pisani per lo universo mondo ove si seppe, fortemente, ripresi e biasimati; non tanto per lo Conte, che per li suoi difetti e tradimenti,