Pagina:Vita di Dante.djvu/168

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piena di dolore." Narra egli quindi il pianger di lei duramente e pietosamente tra le donne adunatele intorno, secondo l’usanza, e il proprio aspettare e interrogare quelle donne, e il pianger suo del dolore di lei, e le poesie ch’ei fece su questo. Passati pochi dì, s’infermò egli gravemente, e il proprio pericolo lo fece pensieroso non di sé, ma della sua donna. "Nel nono giorno sentendomi dolore intolerabile, giunsemi un pensiero, il quale era della mia donna. E quando ebbi pensato alquanto di lei, io ritornai alla mia deboletta vita, e reggendo come leggero era lo suo durare, ancora che sana fosse, cominciai a piangere fra me stesso di tanta miseria: onde, sospirando forte, fra me medesimo dicea: Di necessità conviene che la gentilissima Beatrice alcuna volta si muoia. E però mi giunse uno sì forte smarrimento, che, chiusi gli occhi, cominciai a travagliare come farnetica persona, ed imaginare ec". E segue un vaneggiar vario, in mezzo a cui guardando verso il cielo, parevagli o vedere moltitudine d’