Pagina:Vita di Dante.djvu/177

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quaggiù, infinite sono le espressioni vere di esso, secondo le età, il sesso, le condizioni, la coltura; od anche la ignoranza e gli errori di ciascuno. Alle quali tutte all’incontro sapranno compatire gli animi gentili; e cosi ripensando alle condizioni dei tempi di Dante, compatiranno e alla discussione ch’ei fa sulla data della morte di sua donna ai 9 giugno del 1290, e ai numeri che vi trova, e alla lettera latina che egli ne scrive sul testo citato di Geremia ai principi della terra; e poi a’ molti versi che fa tra il suo dolore, e al disegnar figure d’Angeli, e di nuovo poetare nel giorno dell'annovale di lei. Degli Angeli, fu già osservato dal Ginguené quante meravigliose figure (quasi variati ritratti del modello perpetuo di sua donna), ei disegnasse poi nel Poema, specchio ultimo di tutte le impressioni sofferte in quest’epoca fatale di sua vita. Le quali intanto egli esprimeva, forse con meno sublimità, ma con pari verità:

Ita se n’è Beatrice in l’alto cielo
Nel reame ove gli Angeli hanno pace,
E sta con loro, e voi, donne ha lasciate.
Non la ci tolse qualità di gelo,