Pagina:Vita di Dante.djvu/255

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motore d’azioni d’allora in poi, e duravano a quelli di che parliamo; tantochè non pur iscusabili ma sacre eran tenute da tutti e da Dante stesso, in ciò solo forse non progredito oltre al secolo suo. Famoso è il luogo dell’Inferno, dove incontrato un consorte od agnato suo, Geri del Bello, già violentemente morto e non vendicato per anco da nessuno del sangue, scostasi questo sdegnoso contro Dante, e Dante spiega poi e scusa siffatto sdegno a Virgilio:

O Duca mio, la violenta morte,
Che non gli è vendicata ancor, diss’io,
Per alcun che dell’onta sia consorte,

Fece lui disdegnoso, onde sen gio
Senza parlarmi, si com’io stimo;
Ed in ciò m’ha el fatto a sè più pio.

INF. XXIX. 31-56.

Or dunque "essendo in Pistoja una famiglia, la quale passava per numero più di cento uomini d’arme, non però d’antichità grande, ma di possanza, d’avere e di persone quanto è detto, e d’amicizia assai, li quali discesero d’uno ser Cancellieri Notaio, e da lui aveano nome ritenuto Cancellieri, il nome di schiatta;