Pagina:Vita di Dante.djvu/262

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Sette giorni appresso, sendo il dì di calen di maggio (quello che vedemmo principio a Dante di così diverse cose, ventisett’anni prima in casa Portinari), e facendosi le feste consuete di donne e d’uomini con più balli sulla piazza della chiesa di Santa Trinita, v’arrivò a cavallo una brigata di giovani de’ Cerchi, che erano armati perchè si guardavano dei Donati , ed andavano per Firenze vedendo le feste. E stando a vedere così a cavallo, sopravvenne una brigata de’ Donati, i quali o non riconoscendo di dietro i Cerchi, o appunto perchè li riconoscessero, si spinsero loro addosso coi cavalli. Quindi a rivolgersi i Cerchi e far rumore, e dal rumore all’armi, e alle ferite di parecchi; fra’ quali, a Ricoverino di messer Ricovero de’ Cerchi fu mozzo il naso, ben non si seppe da chi, e fu taciuto da que’ de’ Cerchi stessi per farne poi più sicura vendetta. E perchè anche i circostanti cittadini, favoreggiando chi gli uni chi gli altri, s’erano messi nella mischia, ne rimase turbata tutta la città, "Et come la morte di messer Buondelmonte il vecohio fu principio di parte guelfa et ghibellina, così questo fu incominciamento di grande ruina di