Pagina:Vita di Dante.djvu/338

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per allora fu cacciato; ma naturalmente, uscivano volontarii molti de’ perseguitati, e rimanevano fuori coloro che vi si trovavano. Gli emigrati sogliono precedere, ma in breve confondersi co’ cacciati.
Così avvenne a Dante, il quale finita da sè l’ambasceria, rimase probabilmente qualche tempo a Roma. E tanto più che, almen per poco fu presa dal Papa la difesa de’ Bianchi vinti; nè sarebbe troppo ardita congettura attribuirne l’onore in parte agli scaduti ambasciatori. Nel medesimo novembre il Papa mandò legato a moderare i Neri, quel medesimo cardinal d’Acquasparta, venuto già inutilmente l’anno innanzi a moderare i Bianchi. E parve dapprima facesse miglior effetto questa volta, strignendo parecchie paci e matrimoni tra’ Cerchi, Adimari, Donati e Pazzi, Bianchi e Neri; ma quando ei venne al raccomunar gli ufficii, come i Bianchi già non avean voluto, così’ ora i Neri non vollero, ed egli lasciò partendo la città interdetta in mano loro, come l’avea lasciata l’anno innanzi in mano ai Bianchi. Chiaro è che, se non più felici e destri, erano almeno più sinceri ed imparziali pacieri questo legato e il