Pagina:Vita di Dante.djvu/350

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Chè le terre d’Italia tutte piene
Son di tiranni, ed un Marcel diventa
Ogni villan che parteggiando viene.

Ov’io non saprei se paia ad altri, ma l’ultimo verso in bocca di Dante parmi un vituperio de’ Cerchi venuti di Villa, a messer Vieri l'asino di porta, ed alla parte Selvaggia. E continua poi rivolgendosi ironicamente a Firenze, ed accennando con precisione gli eventi del novembre 1301:

Fiorenza mia, ben puoi esser contenta
Di questa digression che non ti tocca
Mercè del popol tuo, che si argomenta1.

Molti han giustizia in cuor, ma tardi scocca,
Per non venir senza consiglio all’arco;
Ma ’l popol tuo l’ha in sommo dalla bocca.

Molti rifiutan lo comune incarco;
Ma ’l popol tuo sollecito risponde
Senza chiamare, e grida: io mi sobbarco2.

Or ti fa lieta, chè tu hai ben onde;
Tu ricca, tu con pace, tu con senno,
S’io dico ver, l’effetto nol nasconde.

  1. S’argomenta - per s’ingegna, s’affatica a ciò.
  2. Io mi sobbarco - per mi piego, mi sottometto.