Pagina:Vita di Dante.djvu/356

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Adimari1,"cavaliere ricchissimo, tantochè esso alcuna volta fece il cavallo, il quale usava di cavalcare, ferrare d’ariento, e da questo trasse il soprannome. Fu uomo di persona grande, bruno e nerboruto e di meravigliosa forza; e più che alcuno altro, iracondo eziandio per qualunque menoma cagione"2. I quali particolari della ferratura d’argento e della persona grande con tutto il ritratto di costui, tanto concordano con quelli del mal grazioso cavalcatore del Sacchetti, che viene il sospetto fosse la medesima persona. Ad ogni modo il Boccaccio ce lo fa anche meglio conoscere in una novella, la quale veramente sarebbe a legger tutta per li particolari che vi sono de’ costumi fiorentini, anzi de’ personaggi e delle brigate in mezzo a cui passò Dante questa prima parte di sua vita. Vedesi ivi un Ciacco parasito di messere Corso Donati, ed un Biondello di messer Vieri de’ Cerchi; Biondello comprando in piazza lamprede per messer Vieri dà a credere a Ciacco esser queste per un gran convito

  1. Vedi Com. della Minerva all’Inf. VIII, v. 64.
  2. Com. del Boccacc. al medesmo verso.