Pagina:Vita di Dante.djvu/403

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dispregio. Nè al Faggiolano uomo risoluto anch’egli dovea aver piaciuto il vil modo de’ Bianchi in lasciarsi cacciar di Firenze. Quindi sentimenti comuni, che in tempi di parte si volgono in amicizia. Nè questa poi è dubbia, avendo noi a vedere tra sei anni l’esule poeta dedicare le primizie del suo gran lavoro al guerriero. Ma ad ogni modo ora ei seguì i destini di sua parte, e lasciò il nuovo amico e la città governata da lui.
Partendo d’Arezzo, i Bianchi si dispersero a guerreggiare e a parteggiare chi in Mugello, chi a Pistoia, Pisa e Bologna; e forse Dante fu di passo allora a questa1. Ma i più furono a Forlì, dove era principale Scarpetta degli Ordelaffi, il già compagno d’Uguccione nel primato di parte Ghibellina in Romagna. Nè parmi da dubitare, che ivi venisse pure Dante; chè se non avesse stretta ora amicizia coll’Ordelaffi, come testè col Faggiolano, non s’intenderebbe come a un tratto pochi anni dopo ei si trovasse segretario e in fiducia di lui. Ad ogni modo Scarpetta al principio del 1303 mosse contra Firenze

  1. Villani, p. 508.