Pagina:Vita di Dante.djvu/405

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uccisi molti da’ paesani. Tra’ primi messer Donato Alberti "fu menato vilmente su un asino con una gonnelletta d’un villano al podestà. Il quale quando il vide lo domandò:Siete voi messer Donato Alberti? rispose:Io sono Donato; così ci fosse innanzi Andrea da Cerreto e Nicola Acciaiuoli e Baldo D’Aguglione e Iacopo da Certaldo, che hanno distrutta Firenze1. Allora lo pose alla colla e accomandò la corda all’aspo, e così vel lasciò stare, e fe’ aprire le finestre e le porte del palazzo, e fece richiedere molti cittadini sotto altre cagioni, perchè vedessono lo strazio e la derisione facea di lui; e tanto procurò il podestà che gli fu conceduto il tagliargli la testa. E questo fece, perchè la guerra gli era utile, e la pace dannosa; e così fece di tutti. E questa non fu giusta deliberazione, ma fu contro alle leggi comuni, perocchè i cittadini cacciati volendo tornare in casa loro non debbono essere a morte dannati,

  1. Due di questi certamente (Dino, p. 500), e gli altri probabilmente erano traditori di parte Bianca passati alla Nera vincitrice; epperciò detestati qui dal prigione. Ed anche Dante Parad. XVI, 56, morde Baldo chiamandolo il Villan D’Uguglione.