Pagina:Vita di Dante.djvu/433

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L’anime triste di coloro
Che visser senza infamia e senza lodo,

fra le quali mette

l’ombra di colui,
Che fece per viltate il gran rifiuto;

INF. III. 59-60.

il quale è dai più interpretato per papa Celestino1.
Così dunque salì al pontificato, con sospetto di brighe, parti e simonia, papa Bonifazio VIII. E’ ritratto dal Muratori colla sua solita imparzialità, ma con forza insolita. "Nella grandezza dell’animo, nella magnificenza, nella facondia ed accortezza, nel promuovere gli uomini degni alle cariche, e nella perizia delle leggi e de’ canoni, ebbe pochi pari: ma perchè mancante di quell’umiltà che sta bene a tutti, e massimamente a chi esercita le veci di Cristo, maestro d’ogni virtù e soprattutto di questa, e perchè pieno d’albagia e di fasto, fu

  1. Rainald. Ann. Eccl., t. IV, p. 156 e seg. L’interpretazione di questo passo di Dante, come riferentesi a Celestino, mi sembra posta fuor di dubbio dall’essere quella del Petrarca. De vita solit., lib. II, sect. III, c.18.