Pagina:Vita di Dante.djvu/494

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precise tracce negli autori speciali di ognuna. I libri veramente gloriosi allo scrittore sono i libri veramente utili a’ leggitori; e tali sono quelli solamente che fanno fare un passo ad una scienza, ad un’arte qualunque. E tal fu senza dubbio il Trattato che Dante prese a scrivere in lingua latina, migliore, se non m’inganno, che al solito suo, e in quattro libri (di che non compiè nemmeno due), sull’idioma volgare.

Che egli l’imprendesse l’anno 1304 appunto, e che prima del gennajo 1305 fosse giunto al Capo XII del Libro I, è chiaro dal trovarsi in questo fatta menzione, come di vivente, di Guglielmo marchese di Monferrato, il quale morì in quel mese1. Nè io veggo ragione onde supporre che il restante fosse scritto molto più tardi2. E che fosse scritto in Bologna, pare molto probabile dalle lodi e da gran parlare ch’ei fa di quella città e del dialetto di essa3; essendo canone di critica dantesca, molto conforme

  1. Vedi ivi, e Veltro Alleg., p. 78
  2. Le parole del Villani (lib. IX, Cap. 54, p. 508) addotte sovente in contrario, sono dette di passo e dubitativamente.
  3. Lib. I, Cap. IX e XV.