Pagina:Vita di Dante.djvu/533

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Certo, non poteva mai più Dante aggiugner nulla a così vive e tenere lodi; ma egli fece forse più altrove, trattenendosi dall’ira. Oltre ai tre Malaspina che abbiamo veduti più o meno ospiti ed amici di Dante, Franceschino, Corradino e Moroello, ed oltre ad altri numerosi di tal famiglia a noi non importanti, era, e per vero dire più famoso allora che non tutti questi, un altro Moroello, nipote ancor egli di Corrado l’antico, e così cugino germano del Franceschino, e zio alla moda di Bretagna del Corradino e del Moroello di Dante. Era guerriero illustre, ma tra’ Guelfi; a differenza del restante di sua famiglia, che sembra ab antico ed allora essere stata per la maggior parte ghibellina. Tanto che, questo Moroello lo zio, dopo parecchie fazioni guelfe in Lunigiana ed un capitanato in Milano, fu nel 1301 fatto capitano de’ Lucchesi e di tutta la lega de’ Neri ; a capo della quale egli fu che, nella state del 1302, die a’ Bianchi fiorentini ne’ campi Piceni presso a Pistoja una gran rotta, che precedette di poco e agevolò la rivoluzione fatta da messer Corso Donati e da Carlo di Valois in Firenze. Nè bastò ciò, ma