Pagina:Vita di Dante.djvu/693

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O insensata cura de' mortali,
Quanto son difettivi sillogismi
Quel che ti fanno in basso batter l'ali!
Chi dietro a' iura e chi ad aforismi;
Sen giva, e chi seguendo sacerdozio,
E chi regnar per forza e per sofismi;
E chi rubare, e chi civil negozio;
Chi nel diletto della carne involto
S'affaticava, e chi si dava all'ozio:
Quand'io da tutto queste cose sciolto,
Con Beatrice m'era suso in cielo
Cotanto gloriosamente accolto.

PARAD. XI


Uguccione della Faggiola, signore di Pisa e Lucca, s’apparecchiava alla maggiore delle imprese per un capo ghibellino, quella contro Firenze. E sì, che costui, già dall’Autor del Veltro dimostrato importante alla vita di Dante, fu pur tale per la storia generale