Pagina:Vita di Dante.djvu/710

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del sacratissimo e sereno principato in Verona e Vicenza1, il devotissimo suo Dante Allagherio fiorentino di nascita, non di costumi, desidera vita felice per lunghi tempi, e perpetuo incremento del nome glorioso.

La lode della vostra magnificenza, sparsa dalla vigile e volante fama, fa così diversa impressione su diversi, che accresce agli uni le speranze, ed altri mette in terrore. Ed io veramente tal grido comparando co’ fatti de’ moderni, lo stimava superiore alla verità. Ma, per non durare in più lunga incertezza, come quella regina orientale che venne a Gerusalemme, come Pallade venne ad Elicona, così io venni a Verona a giudicarne fedelmente co’ proprii occhi. Vidi le vostre magnificenze udite per ogni luogo. Vidi insieme e provai li vostri beneficii. E come prima io sospettava che fosse soverchio ciò che se ne diceva, così d’allora

  1. In urbe Verona, et civitate Vicentia, così distinguendo la capitale di Cane, con una locuzione che non è possibile volgarizzare.