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Pagina:Vita di Dante.djvu/78

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68 capo terzo

e l’altro:

«Morte villana di pietà nemica»1

Andò quindi Dante verso la parte, dove era andata la gentildonna suo schermo; ma, dice egli, non così lontano: e forse fu questa la gita fatta per istudio a Bologna, di che parleremo poi. Aggiugne, che in questo viaggio gli venne il pensiero di prendere per secondo schermo un’altra donna; e ripatriando, così fece.2 «E in poco tempo la feci mia difesa tanto che troppa gente ne ragionava oltra li termini della cortesia; onde molte fiate mi pesava duramente. E per questa cagione (cioè per questa soverchievole voce, che parea, che m’infiammasse viziosamente) quella gentilissima, la quale fu distruggitrice di tutti i vizi, e reina delle virtù, passando per alcune parti mi negò il suo dolcissimo salutare, nel quale stava tutta la mia beatitudine . . . . Dico, che quando ella apparta da parte alcuna, per la speranza

  1. Vita Nova pp. 11, 12.
  2. Sull’uno di questi schermi vedi Ginguenè traduzione italiana, Firenze 1826, tom. I, p. 160 il caso di Guglielmo di S.t Didier colla Dama di Polignac.