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Pagina:Vita di Luigi Rossini.djvu/28

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NOTA




Ad instanza di un ch. letterato (C. E. Muzzarelli) il Rossini dettò nel 1830 le memorie della propria vita; le quali furono stampate la prima volta in Torino del 1853, nelle Biografie autografe ed inedite d’illustri Italiani di questo secolo, ma con assai errori: e poscia ristampate correttamente del 1857 nell’Album di Roma, subito dopo la morte di esso Rossini. Il quale però, mentre visse, le venne ampliando, essendogli parso vero quel ch’avea detto Benvenuto Cellini; cioè che tutti gli uomini d’ogni sorte, che hanno fatto qualche cosa che sia virtuosa, o sì veramente che la virtù somigli, doverieno, essendo veritieri e da bene, di lor propia mano descrivere la loro vita. Di queste memorie del Rossini mi piace di darne qui alcuni saggi, oltre a quello che ho posto per entro la vita di lui; e sono questi.

Qui dice della sua nascita e della sua origine.

«. . . io so di essere nato in Ravenna, città delle più antiche e memorande ed illustri d’Italia. Io nacqui nel 1790 da famiglia oscura, come dissi, ma onestissima, e proveniente da Lugo, ove nacque il padre del celebre maestro Gioacchino Rossini, di cui sono cugino ec. ».

Conta come suo padre impoverì la famiglia.

«Mio padre s’impoverì perchè fu uno di quei pazzi furenti per la Repubblica: e mi ricordo che fu il primo a piantare l’albero della libertà a Porta Serrata; e le bandiere si cucirono da mia madre col berrettino rosso. E poscia gli convenne fuggire, cambiate le cose, e così rovinò la sua famiglia: e noi eravamo chiamati Giacobini; e si stava sempre in grandi timori; e si viveva assai nascosti ».