Pagina:Vita nuova.djvu/142

Da Wikisource.
cxlii introduzione

meno dove questo ha corretto col sussidio della Giuntina: or sarebbe difficile ammettere, se derivassero tutti da un codice comune che Palat. avesse accolto tutti gli errori dell’originale (cioè le varianti comuni a Palat. e Ash.) e per suo conto non avesse inciampato mai: non avviene così per Ash., che anzi aggiunge alle comuni buon numero di varianti proprie. Ci sono poi alcune lezioni di Ash., la cui origine è spiegata da scrizioni particolari di Palat. Ad es., nel passo «in quello punto dico veramente che lo spirito della vita» (II 4) Ash. reca la lezione veramte et che, e l’et è probabile sia un frantendimento di due piccoli tratti che l’amanuense ha posti in Palat. per compiere la riga appunto dopo ueramente, perchè son fatti in modo da potere esser benissimo presi per un c. Così in XXV 3 Palat. dopo aver scritto in fine di riga secondo c, accorgendosi che tutto un che non c'entrava, cancellò l’iniziale già scritta e continuò da capo che e buono; ma il c col frego apposto per cancellarlo venne a rassomigliare un e, ed Ash. ha appunto secondo è che è buono. Vero è che sotto il c fu messo anche un segno d’espunzione, il quale è più un tratto di linea sottilissimo e brevissimo che un punto; ma esso o non fu avvertito, perchè è in realtà poco appariscente, o fu creduto il segno per indicare l'e accentata. Comunque sia, se Ash. deriva da Palat., non si tratta però d’una derivazione immediata: alcuni luoghi mostrano che c’è per lo meno un codice di mezzo. In XXV 4 Ash. presenta una lacuna (tempo.... Anni) dove Palat. dà chiaro il cl. In XXVIII 1 Ash. legge quando e Palat. ha per disteso, e limpidissimo, quomodo. Al § XII 3 Palat. dà pret’ | mictantur, e il t ultimo è bene distinto dall’enne precedente:* è possibile che, mentre poche parole latine fra tante volgari richiamano sopra di sè l'attenzione del copista, quella terza plurale fosse resa con un pretermitamur, come se il t e l’n venissero quasi a formare un m? Anche per le poesie deve aver ricorso alla Giuntina, non proprio Ash., ma un suo ascendente, poiché Ash. ha errori pur nelle lezioni derivate da quella stampa: XII 13 Ch’a voi seguir gl'hà pronto (Giunt.: Ch’à noi seruir gli ha pronto; Palat. K2: Chauoi sentir la pronto), XXXII 5 affogherieno il Ciel (Giunt.: (Ch’affogherieno il cor; Palat. K2: chisfogherei il cor), XXXV 7 eran sommerse (Giunt.: eran sommosse; Palat. K2: era sommosso). È difficile ammettere che errasse così chi copiava dallo stampato, tanto più che sfornito di cultura non doveva essore, se teneva a riscontro più testi.

Contro le varianti caratteristiche di Palat. 561 e del suo discendente Ash. 679 1 Panc. 10 presenta le sue proprie, in maggior nu-

  1. Altre lezioni caratteristiche di Palat., non passate in Ash., perchè questo ha preferito la lezione della Giuntina, sono: