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oclxxii INTROI)trZIONK 8fabbia spesso anche la doppia, porta l’oso generale del teuipo: sembra trattarsi di abitudine ortografica non rispondente alla realtà, o fora’anche di oscillazione reale Tra i due tipi ; ma poiché in Vat2 307 troviamo un esempio di raddoppia mento {metteremmo) nella canzone di risposta a Donne che avete, c nella stessa Commedia (Inf. Vili 121) abbiamo fummo, iu rima con summo, ci facciam forti di queste attestazioni dell’uso della doppia m, per adottarla lii dove scempia darebbe luogo ad equivoci, senza che d’altra parte si venisse ad avere la sicura rappresentazione d’ un fatto reale.

c) N. - Se non teniamo conto di S, che non sentiva la n, il raddoppiamento per questa lettera è regolarissimo. Anche innamorar (cfr. Caix 147, Giannuzzi-Savelli 15) è di tutti i codici. M, con S, ha anungi, ma K annunci e Tò adnunti ; innanzi è costante in K To, e prevale anche in M S.

/7) R. - S oranza, e anche To (così in Vat. 3793, n° 283 oranza, orato), ma K arranca e M horransa. Al trare, reirare (che pur erano dell’uso poetico; anche in Rubr. Ufi*. Priori 77u due volte ridure, cfr. Parad. XXVII 89), soride, soridendo, e smarimcnto, acc. a smarrimento e smarrita ; S soride ; ma la bilancia pende anche qui dal lato del raddoppiamelo.

«) T. - Al solito, qualche incertezza in He M. Tutti in III 11 aterfate (S però a questo punto ò lacunoso). M S eterno. eterna, eternate, e eterna anche K, ma K ecterno ed etti male, e To ecternn. ectenia, ecternale, secondo 1’ uso medievale più comune, anche latino (Convivio 22b, 28a ecternale, 22% 26* ecterno, 26% 26‘! evternalmente, 26a ecternita; Cron. fior. 231 etternale; Red. 9 n° II, Vili, XII, p. 6, 7, 23, 32, etternale ; Boezio 84'1 ectenia, etteimo ; e nel comm.

latino di Frane, da Barberino ai suoi Documenti dfAmore I 57, 328 etterna, ecc. Anche il Petrarca ha nella parte autografa del Canzoniere, c. 85b, seletterno gioue).

f) D. - Sempre adiuenne, adinenia ecc., e secondo tutti mador- mentai.

(1) S. - K asemprarle, S da semplare, To asemprare (M di | templare) : cfr. Kc 11 asemplai, 50 asemplata. E così K asembla, S M asenbra, To asembra; K SM ase(filerò, e To solo assegnerò. M rascmbre e To rasembri, ma K S rasscmbri; S M rasicurandovii, ma K To rassicurandomi ) S anche asale, e M asale, asalia, asaliuano, ma il primo ha fin preso per 1 presso ’ e il secondo disi per i dissi ’, e non si può quindi aver in loro molta fiducia.

h) Z. - Raddoppiata si può dir costantemente in K e in M (K ventiquattro volte su ventisei, M ventitré), e costantemente scempia in S, e anche in To. Sono abitudini grafiche diverse, ma il fatto fonetico é il medesimo. Anche O dù sempre la doppia.

ORTOGRAFIA