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vita nuova ix 4 - 9 23

bello e corrente e chiarissimo, lo quale sen già lungo questo cammino là ov’io era. A me parve che Amore mi chiamasse e dicessemi queste parole: «Io vegno da quella donna la quale è stata tua lunga difesa, e so che lo suo rivenire non sarà a gran tempi1; e però quello cuore che io ti facea avere a lei, io l’ho meco, e portolo a donna, la quale sarà tua difensione, come questa era». E nominolami per nome2, sì che io la conobbi bene. «Ma tuttavia, di queste parole ch’io t’ho ragionate se alcuna cosa ne dicessi, dille3 nel modo che per loro non si discernesse lo simulato amore che tu hai mostrato a questa e che ti converrà mostrare ad altri». E dette queste parole, disparve questa mia imaginazione tutta subitamente per la grandissima parte che mi parve che Amore mi desse di sè; e, quasi cambiato ne la vista mia, cavalcai quel giorno pensoso molto ed acompagnato da molti sospiri. Appresso lo giorno cominciai di ciò questo sonetto, lo quale comincia: Cavalcando.


Cavalcando l’altr’ier per un cammino,
     pensoso de l’andar che mi sgradia,
     trovai Amore in mezzo de la via
     in abito leggier di peregrino.


sta’ di IX 7, che dice più e altro: cfr. XIV 12, ond’io mi cangio in figura d’altrui; XXII 6, Vedi questi che non pare esso, tal è divenuto.

7. Sono rimasto a lungo in dubbio se accogliere nel testo per nome. Ben è vero che se l’originale l’aveva, potè sembrare tanto a b quanto a β un riempitivo inutile e quindi esser lasciato fuori. Ma potè anche venir aggiunto inavvertitamente per essere l’espressione nominar per nome usuale, avendosi pur nel Novellino, nov. XIV, secondo il testo Gualteruzzi: innanzi a llui fecie mettere molte belle gioie e dimolte belle donzelle, tutte cose nominando per nome. Anche il copista del codice di Oxford, sebbene, nel nostro passo, l’originale suo avesse semplicemente nominolami, v’aggiunse per nome.

9. Questa è la lezione di tutti i capostipiti. Alcuna (senza cosa), introdotta dagli Edd. Mil. e accettata dal Torri e dal D’Ancona2, è soltanto in un sottogruppo di b3, cioè in Pal-N&c. Arbitraria la mutazione in alcune fatta dal Fraticelli (seguito dal Giuliani), forse per attrazione del dille.

  1. b β omettono a gran tempi.
  2. b β omettono per nome.
  3. k dillo.