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VITA NUOVA XXI! 10-17 56 E se venite da tanta pietate, 10 piacciavi di restar qui meco alquanto, e qual che sia di lei no ’l mi celate, lo veggio li occhi vostri c’hanno pianto, 5 e veggiovi tornar sì sfigurate, che ’l cor ne trienni di vederne tanto.

Questo sonetto si divide in due parti: ne la prima chiamo 11 e domando queste donne se vcgnono da lei, dicendo loro cho io lo credo, però che tornano quasi ingentilite; no la seconda io le prego che mi dicano di lei. La seconda comincia quivi: E se venite.

Qui appresso è l’altro sonetto, sì come dinanzi a verno narrato. 12 Se’ tu colui c’ bai trattato sovente 13 di nostra donna, sol parlando a nui ì 15 Tu risomigli a la voce ben lui, ma la figura ne par d’altra gente.

E perchè piangi tu sì coralmente, 14 che fai di te pietà venir altrui f Yedestù pianger lei, che tu non pui 20 punto celai' la dolorosa mente!

Lascia pianger a noi e triste andare 15 (e fa peccato chi mai ue conforta), che nel suo pianto V udimmo parlare.

Eli’ha nel viso la pietà sì scorta, 16 25 che qual l’avesse voluta mirare sarebbe innanzi lei piangendo morta.

Questo sonetto ha quattro parti, secondo che quattro modi 17 di parlare ebbero in loro le donne per cui rispondo; e però che sono di sopra assai manifesti, non m’intrametto di uar- 12. le solo ha appretto ecc.

Tanto son belli i capelli della re, se le sta negli occhi o nel donna-pietra, che Amor vi viene volto.

a sture alt9 ombra (Dante, 1 Al 26. piangendo morta. La le- poeo giorno’, v. 16)! Può ben zioue caduta morta si trova sol- Beatrice bagnar di pianto Amo- tanto in b (e da questo in p).