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72 VITA NUOVA XXVI 1-4 Questa gentilissima donna, di cui ragionato è ne le prece- 1 denti parole, venne in tanta grazia' de le genti, Mie quando passava per via, le i>ersone correano per vedere lei ; onde mirabile letizia me ne giungea. B quando ella fosse presso d’al- 5 cuno, tanta onestade giungea nel cuore rii quello, cbe non ardia di levare li occhi, nè di rispondere a lo suo saluto; e di questo molti, sì come esperti, ini potrebbero testimoniare a chi non lo credesse. Ella coronata e vestita d' umilitade s’andava, nulla 2 gloria mostrando di ciò ch’ella vedea e udia. Diceano molti, io poi che passata era: «Questa non è femina, any.i è uno de li bellissimi angeli del cielo». E altri diceano: «Questa è ima maraviglia; che benedetto sia lo Segnore, che sì mirabilemente sae adoperare 1 ». Io dico ch’ella si mostrava sì gentile e sì 3 piena di tutti li piaceri, che quelli che la miravano compren- 1» deano in loro una dolcezza onesta e soave, tanto cho rid icore non lo sapeano ; nò alcuno era lo quale potesse mirare lei, che nel principio noi convenisse sospirare. Queste e più mirabili 4 cose da lei procedeano virtuosamente: onde io pensando a ciò, volendo ripigliare lo stilo de la sua loda, propuosi di dicere 20 parole, ne lo quali io dessi ad intendere de le sue mirabili ed eccellenti operazioni ; acciò che non pur coloro che la poteano \ i. a mene giugnea (V vegnia) alcore. lo. p (meno nr) omntte uno. 13. b fi operare fW aoperare).

poeti in lingua latina.... non volgari ma littera ti poete quarte coso trattavano; XXV 8, dunque se noi vedano clic li poete hanno parlato a le cose inanimate ecc.; XXV 9, che li poete abbiano così parlato ecc.

17. Gli editori cambiano noi convenisse, che è lezione di tutti i gruppi (solo individui, e dei più tardi, di qualche gruppo hanno non li o non gli), in non gli convenisse. Ma oltre la solita costruzione impersonale col dativo e la ben nota costruzione personale (convegno amar, salutar convieni, convengono vincere, ecc.), si ha anche la costruzione impersonale coll’accusativo: onde ’l convìen morir (Dante, 1 E’ non è legno’, v. 7); - e chi l contraria [Amore] o ver lui move intensa, | ispesso lo convene | d’affanno far diporto (Neri Poponi, 4 Poi l’amor vuol ’, Vat. 3793, nJ lxxxxvjj, st. 2a); - 8’elli aviene cosa le*elli il pur convenga andare, sì bea um poco (Del reggimento di coloro ke fanno viaggio - Da Itasi*, versione di Zucchero Benci venni - Firenze, 1895, per Nozze Morpurgo-Fran- chetti, p. 6).