Pagina:Vittorelli - Poesie, 1911 - BEIC 1970152.djvu/136

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ANACREONTICHE - CANZONETTE - ODI

Ma diemmi questa cetra,
tua gioia e mio trastullo,
che irroro di Tibullo
al dolce lagrimar:

cetra, per cui nel seno
di fredda e ignobil urna
polvere taciturna
giá non dovrai restar.

Piegati dunque, o bella,
a l’amoroso invito:
ti chiama il patrio lito
in seno a l’amistá.

Non vedi la campagna
che frondi e fiori perde?
Ciò eh’ era ameno e verde,
tutto squallor si fa.