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ANACREONTICHE - CANZONETTE - ODI

Indi inoltrarsi mira
per la riposta via
nobil garzon che spira
ardir e leggiadria.

Sul nervo allor raccoglie
l’ impaziente cocca:
ver’ la donzella scioglie
tal voce, e il dardo scocca:

— Tu che a predar venisti,
preda d’Amor sarai.

Il tuo desir compisti,
compiasi il nostro ornai. —

Poscia d’un aureo strale
anche il garzone impiaga,
e a la primiera eguale
fa la seconda piaga.

I lumi a terra spinge
la coppia avventurata,
e di rossor dipinge
la guancia delicata.

Piú di predar non cura,
ché sente a poco a poco
d’un’amorosa arsura
crescere in seno il foco.

Lieto di tal vittoria
Amor vola ad Imene,
onde a compir sua gloria
si apprestili le catene.

Ed oggi i vanni ei spiega,
coppia gentil, su voi ;
e le vostr’alme lega
co gli aurei nodi suoi.

Ne l’alto ciel frattanto
volar d’ intorno s’ode
armonioso canto
misto d’augúri e lode.

E da la chioma bionda
la pronuba Giunone
i bianchi gigli sfronda
e il ciprio fior vi pone.